Cosa s’intende per ibrido commerciale?
Per ibrido commerciale s’intende un animale ottenuto incrociando tra loro individui provenienti da linee di sangue differenti (e quindi non imparentate), oppure razze diverse (distanti geneticamente tra loro) con l’obiettivo di ottenere risultati produttivi superiori (in termini di resa al momento della macellazione, ma anche di adattabilità all’allevamento intensivo o semintensivo, di resistenza alle malattie, etc.).
La scelta delle razze che daranno l’ibrido si basa sulle caratteristiche che da ciascuna razza s’intendono trasferire sull’ibrido e ognuna di queste razze sarà selezionata al fine di avere il massimo risalto (e la massima ereditabilità) del carattere desiderato.
I soggetti ibridi nati grazie all’incrocio presentano i caratteri dei genitori in modo più accentuato e, rispetto a questi, hanno complessivamente una migliore produttività (ciò è dovuto al fenomeno dell’eterosi o vigore ibrido).
Negli allevamenti intensivi si fa un largo ricorso agli incroci, dei quali il più comune è quello fra la razza “Bianca di Nuova Zelanda” e la “Californiana”.
È bene precisare che non è possibile attuare una rimonta interna (cioè avviare i soggetti ibridi alla carriera di riproduttori in sostituzione dei riproduttori giunti a fine carriera) accoppiando soggetti ibridi, in quanto i figli dei soggetti ibridi darebbero risultati molto inferiori e scadenti rispetto ai genitori da cui sono nati (Parents). Quando i Parents hanno esaurito la loro capacità di procreare al ritmo desiderato (generalmente dopo 18-24 mesi) sarà pertanto necessario acquistare nuovi ibridi (Parents) per avere una nuova partita di riproduttori.