Qual era il principale impiego dei derivati della pollicoltura durante il Medioevo?
Fintanto che la cerealicoltura primeggiò sull’allevamento, i derivati della pollicoltura prima ancora di essere beni di consumo venivano sfruttati come moneta di scambio. Infatti, durante il Medioevo, il pollame era spesso parte dei tributi versati dai contadini e dai sudditi ai loro signori.
La tendenza è confermata anche nel territorio della Svizzera italiana dove, pur non avendo molte notizie relative alla pollicoltura fino al tardo Medioevo, uova e galline - assieme ad altri prodotti agricoli - erano un mezzo di pagamento comune a diversi canoni d’affitto. Nel Mendrisiotto, ad esempio, le pigioni versate stagionalmente dai fittavoli ai proprietari delle masserie di Mezzana (Coldrerio) e Vigino (Castel San Pietro) comprendevano spesso anche uova, galline, pollastri e capponi, secondo contratti regolati in forma scritta.
