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Qual era il rapporto tra domanda e offerta di pollame agli inizi dell’epoca moderna?
Stando a una prima valutazione quantitativa ad opera di Stefano Franscini, agli inizi dell’Ottocento la pollicoltura era insufficiente rispetto al fabbisogno del Paese, sia in Svizzera (1827) che in Ticino (1833), con qualche rara eccezione: “Vi è però presso le famiglie forensi una certa copia di galline che forniscono in tutte le stagioni una buona quantità di uova. In generale i capponi non sono ingrassati bene se non nel Mendrisiotto e dalle fantesche di alcuni curati e prevosti. I piccioni, le oche, le anitre, i dindi scarseggiano, e tocca all’estero il provvederne i nostri mercati”.

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